Alessandrite

Nome

L'Alessandrite deve il suo nome al Conte Perowskij che nominò questa meravigliosa gemma in onore del futuro zar russo Alessandro II (1818-1881), cui fu donata nel giorno del suo sedicesimo compleanno.

Composizione chimica dell'Alessandrite

Da un punto di vista strettamente mineralogico, l'Alessandrite è un Crisoberillo appartenente alla classe di ossidi e idrossidi, di cui rappresenta la varietà più ricercata grazie alla sua cangianza. Questa sua peculiarità dipende da due fattori: dalla qualità della fonte luminosa e dal modo in cui questa viene assorbita e riflessa dal cromo. Luce naturale e luce artificiale (incandescente) hanno una diversa quantità di colori dello spettro (blu, verde, arancio, rosso, violetto e giallo). Il cromo assorbe il giallo mentre la luce bianca passa attraverso l’Alessandrite, sdoppiandosi in parti uguali di blu e verde. La luce solare è più equilibrata, contenendo una quantità maggiore del tipo di verde preferito dal nostro occhio, cosi l’Alessandrite appare verde in condizioni di luce candescente, mentre sotto ad una luce incandescente (che contiene più rosso), il suo colore volge al rosso.

Estrazione dell'Alessandrite

L'Alessandrite Russa è sicuramente la più celebre, ma non è più disponibile sul mercato. Da molto tempo lo Sri Lanka è stato, insieme alla Russia, la fonte principale di estrazione dell'Alessandrite. Meravigliosi esemplari sono stati prodotti anche in India, Tanzania e Brasile. Piccole quantità provengono dalla Birmania, dal Madagascar, dal Mozambico e dallo Zimbabwe.

Storia dell'Alessandrite

Estremamente rara, l'Alessandrite è stata scoperta per la prima volta nella metà del diciannovesimo secolo e divenne ben presto la colonna portante dell'industria sovietica di gioielli. Purtroppo la fonte originaria russa è esaurita e l'unico legame con la sua terra d´origine è dato ormai esclusivamente dal nome.

Caratteristiche dell'Alessandrite

Accanto alla cangianza, di cui abbiamo parlato precedentemente, l'Alessandrite esibisce un ulteriore effetto ottico: il tricroismo, grazie al quale la gemma è in grado di mostrare ben tre colori differenti (verde, rosso, giallo) a seconda dell'angolo di osservazione. Come gemma di tipo II l'Alessandrite presenta inclusioni visibili, soprattutto negli esemplari al di sopra di un carato, che però non interferiscono con la sua bellezza.

alessandrite tanzania
alessandrite occhio di gatto

Varietà dell'Alessandrite

Una varietà rara è l'Alessandrite Occhio di Gatto, che, grazie alle sottili inclusioni aghiformi di rutilo, riflette la luce producendo un effetto simile alla pupilla di un gatto. Questo effetto viene chiamato anche “Chatoyance” e si ottiene con un taglio cabochon (a superficie convessa).

Cura dell'Alessandrite

L'Alessandrite può essere sottoposta a un trattamento di pulizia a vapore, ma non a ultrasuoni.

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